Dalle ruote alle ali
Storia illustrata del trasporto pubblico a SESTRI PONENTE

Fin da quando era Comune autonomo, il popolato quartiere di Sestri Ponente ha costituito un importante centro di mobilità, sia per quanto riguarda gli spostamenti verso il centro di Genova che per i pendolari che vi giungevano dal circondario e da fuori Provincia. Qui infatti si sono insediate numerose e importanti industrie che hanno dato lavoro a generazioni di famiglie. In questo volume sono state trattate e illustrate le più differenti tipologie di mezzi di trasporto, a partire da quelli locali come l’omnibus a cavalli ed il tram elettrico, fino ad arrivare alle due linee ferroviarie, rispettivamente la Genova-Sestri-Voltri-Savona (1868) e la Genova-Borzoli-Ovada-Asti (1894). Un altro importante collegamento fu istituito per opera del sestrese Secondo Traverso che con il suo consistente parco di autobus (più comunemente chiamate “corriere”) arrivò a gestire per mezzo secolo diverse linee, prima tra le quali quella per Rivarolo in Val Polcevera con transito da Borzoli. La scomparsa del tram elettrico degli anni Sessanta ha coinciso con lo sviluppo delle linee di autobus collinari che nel corso degli anni hanno raggiunto puntualmente tutte le zone edificate. Nel libro non si è trascurata, anche se non di interesse prettamente locale, la storia dell’Aeroporto “Cristoforo Colombo”, per il quale il 2018 è stato uno degli anni di maggior traffico.

CORRADO BOZZANO è nato nel 1945 a Genova ove risiede. Fra i suoi interessi il settore dei trasporti ed in particolare quello automobilistico, nel cui ambito conduce da molti anni una ricerca tesa a ricostruire l’origine e l’evoluzione dei servizi nel comprensorio ligure.

CLAUDIO SERRA è nato a Genova nel 1966 dove abita e lavora. Da parecchio tempo si occupa di storia e ricerche sul trasporto pubblico e le vie di comunicazione con particolare riferimento a quelli della sua regione. Si dedica inoltre alla storia del costume italiano in ambito teatrale e cinematografico.

 




La Musica in Atto

La musica non è unicamente suono e di certo non è possibile capirla compiutamente solo con l’ascolto, essa non può fare a meno di riflettere anche il suo tempo, insieme all’orizzonte culturale che la identifica nelle diverse epoche.  Considerando alcuni recenti studi che affrontano la questione delle origini, o ripercorrono le teorie dei musicisti barocchi, oppure semplicemente osservano le diverse manifestazioni dell’attualità, il libro si muove all’interno di spazi reali, tra le suggestioni che materializzano la sua bellezza. In questo senso i paesaggi, gli edifici sacri e profani, i monumenti,  si legano ad avvenimenti, concerti, strumenti musicali, per suggerire una visione più complessiva dell’arte, da intedere come insieme di linguaggi diversi.

Luisa Ferrari, Genovese, il suo percorso professionale inizia a Roma, insegnando fotografia presso il Centro Mezzelani e successivamente a Genova presso la scuola di fotografia “Professione Fotografo”. Realizza diversi reportages all’estero oltre ad alcuni a tema sociale in Bosnia e nella Casa circondariale di Marassi, con particolare interesse all’approfondimento degli stili di vita delle comunità,  anche dei piccoli centri.

Patrizia Timossi, nata a Campo Ligure architetto e libera professionista, ha collaborato a lungo con la Facoltà di Architettura dell’Università di Genova in attività di ricerca urbanistica e suoi lavori sono stati pubblicati. È socia della Fondazione Mario e Giorgio Labò. Coltiva da sempre la passione per la musica, suona il violino.

 




Luci polari
Viaggio alla scoperta delle meraviglie dell’artico

In un momento storico-culturale in cui tecnologia e grandi centri abitati dominano costantemente le nostre esistenze, con questo libro fotografico-divulgativo i due autori vogliono riportarci alla vita nel suo stato più vero ed originario regalandoci qualche istante d’aria fresca in cui l’unica dominatrice è la natura, nelle sue forme e colori. ‘Luci polari’ è il loro primo libro, nonché la loro prima collaborazione editoriale, e nasce da un progetto durato diversi anni e ideato come tributo alla bellezza e alle sfumature del nostro Pianeta in questa regione…l’Artico. La scelta editoriale ha voluto fotografie a piena pagina allo scopo di dare massima espressività alle immagini, che – attraverso più di 100 pagine – trasporteranno il lettore in uno dei regni del ghiaccio alla scoperta di un mondo misterioso e affascinante, in cui potrà avvertire la forza vibrante della natura.

Il titolo vuole dare un’identità ben precisa al volume attraverso due elementi: da un lato la componente fotografica – da qui la scelta di utilizzare LUCI – dall’altro l’area geografica del tema trattato – da qui la scelta di utilizzare POLARI.

CLAUDIO GHIGLIONE è un ecologo marino specializzato in aree polari, guida di viaggio e fotografo naturalista. Dottore di ricerca in Scienze della Terra, Ambientali e Polari, ha lavorato diversi anni come ricercatore in ambito polare. Attualmente, grazie al suo percorso professionale e alle sue conoscenze, lavora come guida per agenzie nazionali ed internazionali, in giro per il mondo in location fuori dalle più comuni rotte commerciali.

MARCO GAIOTTI è un ingegnere navale che scopre quasi per caso gli ambienti selvaggi dell’Africa, innamorandosene immediatamente. Parallelamente nasce e cresce il suo amore per la fotografia naturalistica che, anno dopo anno, lo spinge a visitare alcuni dei luoghi più incontaminati del Pianeta. Negli ultimi anni ha ottenuto riconoscimenti nei più prestigiosi concorsi internazionali e nazionali di fotografia.

 




Genti e castagni in Alta val Tanaro
Storia, immagini, lessico e cultura contadina

“Genti e castagni in Alta Val Tanaro” di Tullio Pagliana non è soltanto il testo più ampio e completo sulla diffusione della coltura e della cultura del castagno nella nostra valle, ma è il racconto di secoli di storia sociale ed economica del nostro territorio, accompagnato da precise annotazioni sulla documentazione esistente. Nella prima parte ripercorre la storia di secoli di economia agro silvo pastorale in alta valle Tanaro, ricostruendo fatti e condizioni di vita delle popolazioni locali e raccontando le difficoltà e le peripezie vissute dai nostri antenati a causa di guerre e malattie. La seconda parte è un dizionario della cultura contadina dove viene ben spiegato e documentato tutto ciò che riguarda le attività, gli oggetti, le colture e la flora della nostra zona, con espressioni e modi di dire della tradizione e del dialetto di Ormea. Il libro contiene una serie di poesie in lingua locale dell’autore, che raccontano storie e avvenimenti o descrivono luoghi significativi della nostra storia e della nostra cultura.

TULLIO PAGLIANA nato a Ormea (CN), risiede a Cogoleto (GE). Svolge da tempo ricerche sulla storia dell’Alta Val Tanaro. Prima di questo libro ha scritto altri testi tra cui: “Chiese, piloni, cappelle di Ormea e frazioni. Momenti di storia e religiosità popolare”, editore Dominici (IM), 1990; “Stefano Cagna, un aviatore al fianco di Italo Balbo”, edizione a cura del Comune di Ormea, 2002, “Cari genitori, state tranquilli che sto bene…”, Il Geko Edizioni, Recco (GE), 2016 e diverse pubblicazioni collegate al Museo Etnografico dell’Alta Val Tanaro allestito nel 1994 ad Ormea.




Guida Didattica non Ufficiale per littleBits
a cura di Scuola di Robotica

Una guida semplice per chi vuole avvicinarsi al mondo didattico di littleBits, per intraprendere con i propri studenti un percorso sull’elettronica attraverso il pensiero creativo e l’apprendimento del fare, senza rinunciare all’attenzione verso i laboratori di tipo tecnico e scientifico, definito oggi come ambito educativo delle STEAM. Alla tecnologia sono state affiancate discipline quali scienze naturali, storia, letteratura ed arte, per un programma multidisciplinare.

Tra schede di laboratorio e descrizioni tecniche, il manuale vi guiderà in modo “leggero” su argomenti considerati di per sé “difficili”. Temi e progettazione stimoleranno lo studente al problem solving e a conoscere ciò che lo circonda. I laboratori sono stati ideati e strutturati per venire incontro sia al mondo maschile che a quello femminile. L’introduzione di racconti e favole animate, tra lettura ed ascolto, indurranno alla condivisione di gruppo.

La facilità d’uso dei componenti littleBits, sotto forma di “mattoncini”, permetterà l’attività di composizione, in cui il bambino sarà diretto artefice dei propri lavori che diventeranno “creazioni” di tipo ingegneristico, di fantasia o sperimentali.




Verba Manent
conversazioni su artigianato e design

Riunire sei calibri, le cui bio e bibliografie non lasciano spazio a dubitazioni alcune, abili nello spostarsi con singolare naturalezza da una disciplina espressiva all’altra, mai tradendo coerenza di pensiero e rigore realizzativo, non capita tutti i giorni. Qualche detrattore potrà pur sostenere che il tema è oramai quasi scolastico, perfino saccheggiato, ma vale la pena ricordare che, come confermano gli intervistati, il design (inteso come pratica del progetto e capacità soggettiva di produrre valore estetico e di senso), a differenza dell’arte contemporanea che legittima più o meno qualunque cosa, non può essere qualunque cosa. Intendo dire che il design non avrebbe motivo di esistere se qualsivoglia manufatto andasse bene come oggetto di design.

Riccardo Zelatore

 

Il testo tenterà non di trovare i motivi per avvalorare un nostalgico ritorno al passato, ma di sostenere le possibilità di interazione che queste due discipline, artigianato e design, possono avere a discapito delle apparenze, sulla base di fondate teorie antiche e nuove, convinti come siamo che sia di fondamentale importanza lavorare per trovare la giusta simbiosi tra innovazione e tradizione, e rispondere così alla domanda: “Come continuare a pensare da artigiani, facendo uso corretto della tecnologia?”

gli autori

 

ALESSANDRA GIACARDI (Savona, 1981). Architetto, laureata presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Genova nel 2006, ha conseguito nel 2011 un Dottorato di Ricerca Europeo in Design (European Ph.D. Label) presso la Scuola di Dottorato in Architettura e Design della Facoltà di Architettura di Genova e presso il TU Delft – DFS Design For Sustainability – Università dei Paesi Bassi. Ha vissuto e lavorato in Irlanda (Dublino) e in Spagna (Siviglia) dove ha collaborato con lo studio di Architettura Solinas y Verd Arquitectos con cui ha potuto approfondire le conoscenze in materia di eco architettura e design e nel 2011 con il Dipartimento per il Design Sostenibile (DFS) dell’università TU-Delft (vicino Rotterdam, Olanda). Nel 2009 ha fondato lo studio di architettura, design e fotografia 2apstudio.

 

MASSIMO FERRANDO (Savona, 1972). Artista poliedrico e versatile, è scrittore, fotografo e promotore di un design declinato in senso artistico, artigianale e autoriale. Ha compiuto studi in architettura grazie ai quali è in grado di lavorare coerentemente nello spazio; la lunga prassi artigianale e la dimestichezza con la scrittura poetica gli permettono di conferire ai suoi progetti e oggetti caratteristiche dai forti contenuti simbolici. Ha pubblicato nel 2008 la sua raccolta poetica “Per altra porta” (Galata Edizioni, con testo critico di Massimo Morasso e presentato alla fiera del libro di Torino). Suoi testi sono apparsi in Italia (Lietocolle, Joker, Galata, Fara edizioni, Espoarte) e Francia (Jacques Flament Edition). Ha frequentato nel 2009 il centro TAM dello scultore Arnaldo Pomodoro, nel corso di scultura, gioiello e design nei laboratori di Pietrarubbia (PU) e presso la fonderia Battaglia di Milano. Spazi espositivi in Italia, Francia e Turchia hanno ospitato suoi lavori e interventi. Nel 2013 ha inaugurato OPUS Design, laboratorio d’arte, architettura e design.

 

RICCARDO ZELATORE  (Genova, 1964). Laureato in ingegneria elettronica, dal 1994 vive a Savona. Appassionato collezionista e studioso di ceramiche artistiche e artigianali, antiche e moderne, è autore di alcune pubblicazioni sull’argomento. Curatore di mostre, organizza esposizioni in gallerie e pubbliche istituzioni in Italia e all’estero. Scrive d’arte pubblicando cataloghi tematici e monografie. Dal 2004 supervisiona i programmi espositivi di Balestrini centro cultura arte contemporanea. Dal 2007 al 2010 è stato direttore artistico di Annotazioni d’arte, Milano. Dal 2007 ha coordinato il programma mostre di Terre d’Arte in Torino. Dal 2011 al 2014 ha ricoperto l’incarico di Direttore della Fondazione Zappettini per l’arte contemporanea, Milano e Chiavari. Dal 2012 è coordinatore generale dell’Associazione Culturale Attilio ANTIBO. Dal 2014 è membro del CdA della Fondazione Bozzano Giorgis in Varazze, di CASAPERLARTE Fondazione Paolo Minoli in Cantù e dal 2015 della Fondazione Giuseppe Mazzotti 1903 in Albissola Marina.




VAL PENNAVAIRE
GUIDA DI ARRAMPICATA SPORTIVA

La guida di arrampicata sportiva Roc Pennavaire è la prima guida di arrampicata, nel panorama italiano ed estero, dedicata esclusivamente alla Val Pennavaire, il comprensorio del ponente ligure che nell’arco di una decina di anni è diventato fra i più rinomati nell’ambiente dell’arrampicata sportiva.

Questa Guida ha il pregio di essere fatta interamente da chi ha creato l’80% delle falesie della valle e ad oggi se ne prende cura. Infatti delle 1800 vie recensite, ben 1400 sono ad opera di Andrea “Dinda” Bisio, Presidente dell’Associazione “Roc Pennavaire, ente no-profit che su base completamente volontaristica si occupa delle attività di chiodatura di nuove falesie e di manutenzione dell’esistente (ogni informazione sull’attività è reperibile al sito www.rocpennavaire.it).

È una Guida, quindi, che mette a disposizione informazioni di “prima mano”, ossia tutti gli aggiornamenti, le novità ed i cosiddetti “secret spot” della Val Pennavaire, un libro ad oggi unico ed imperdibile!




LIGURIA PICNIC
60 alternativen zum Meer für Familien

Dieser Reiseführer möchte Alternativen zum Meer aufzeigen und richtet sich besonders an Familien mit Kindern. Eine kleiner Ratgeber für schöne und entspannte Tage. Eine bunte Auswahl an Seen, Teichen, Wiesen, Rastplätzen und historischen Dörfern, die an 60 verschiedene Orte in Ligurien zwischen Bergeggi und Albenga und weiter Richtung Norden bis nach Toirano, Calizzano, Bardineto und Osiglia führt. Im Allgemeinen sind die beschriebenen Orte in weniger als einer Minute bzw in wenigen Minuten zu Fuß zu erreichen. Ganz selten muss man bis zu einer Stunde gehen. Mehrere Fotos illustrieren sowohl die Anreise zu den jeweils beschriebenen Orten als auch die Orte selbst und vermitteln einen allgemeinen ersten Eindruck.

MARCO “THOMAS” TOMASSINI (1971) ist in der italienischen Stadt Genua geboren. In den achtziger Jahren beginnt er mit dem Klettersport und kommt dadurch immer öfter nach Finale, wohin er schließlich seinen Wohnort verlegt. Die Leidenschaft für die Berge und die Felsen führen ihn zunächst zur Höhlenforschung und später zum Klettern. Bald beginnt er Kletterrouten auszustatten und begeistert sich dabei besonders für das Gebiet in und um Finale. Zwischen 1993 und 1996 wird er Ausbilder bei der S.S.I. (ital. Verband für Speläologie) und im Sportklettern des U.I.S.P. (ital. Sportverband) sowie des C.A.I. (ital. Alpenverein). Finale und seine Felswände werden zu seinem bevorzugten Gebiet zum Klettern und Erschließen neuer Routen. Im Laufe von ca. sechsundzwanzig Jahren stattet er hier, alleine oder zusammen mit Freunden, weitere über 600 Routen aus. 2007 veröffentlicht er im Verlag Le Mani Edizioni seinen ersten Kletterführer “Finale by Thomas”, eine Art “beruflicher” Lebenslauf seiner Kletterwege. Im Jahre 2010 erscheint im selben Verlag sein zweiter Führer, “Finale… non solo mare”, in dem Einrichtungen jenseits der gängigen Hotels und Herbergen beschrieben werden. Nach akkurater Kartierungs- und Vermessungsarbeit der Klettergärten im Gebiet von Finale, erscheint 2011 im Verlag Versante Sud der Sportkletterführer “Finale Climbing”. 2013 erscheint erneut im Verlag Versante Sud mit “Zu Fuß durch Finale” sein vierter Führer, der aus einer neuen Leidenschaft geboren wurde. Der Suche und Entdeckung von Trekkingtouren in und um Finale. Im Jahre 2016 wechselt er das Genre und veröffentlicht mit dem “Reiseführer 4 Dörfer” eine akribisch genaue Beschreibung von vier Orten mit der Auszeichnung als eine der„ schönsten Dörfer Italiens“. Im gleichen Jahr erscheint sein erster Roman “Il segreto della principessa Val”, ein reiner Science-Fiction-Roman mit Zeitsprüngen in die Vergangenheit und Begegnungen mit historischen Personen wie Freud, Gaudì und Tesla. Nach dem großen Erfolg von “Finale Climbing”, erscheint 2017 die neue Ausgabe dieses Kletterführers. Eine völlig überarbeitete und aktualisierte Ausgabe, die auf 808 Seiten alle Kletterrouten im Gebiet von Finale beschreibt… die erste Auflage war innerhalb von wenigen Monaten ausverkauft! In seinen neuen Buc “Picknicken in Ligurien“ beschreibt er Picknickplätze, Wiesen, Seen, Teiche und historische Dörfer in Westligurien und bietet damit eine echte Alternative zum Meer und Strand besonders für Familien mit Kindern. Gleichzeitig hat er noch drei andere Projekte ganz unterschiedlichen Genres in Arbeit, die alle nach diesem Buch aufeinander folgend erscheinen werden.




LIGURIA PICNIC
60 alternatives to the beach for families

The intent of this guidebook is to describe alternatives to the beach and is aimed particularly at families with children; a tool that can be used to help pass a totally relaxing day. A mixed collection of lakes, pools, meadows, designated picnic areas and old towns, provide 60 different locations in the region of Liguria between Bergeggi and Albenga and going inland to the North as far as Toirano, Calizzano, Bardineto and Osiglia. In most cases the locations described can be reached in less than a minute on foot or in only a few minutes, occasionally there is a longer walk sometimes up to about 1 hour. A series of photographs describe the approach to the sites and the sites themselves providing a general picture and giving an idea of what the site to be visited is like.

MARCO “THOMAS” TOMASSINI (1971) was born in Italy, in the city of Genoa. He started climbing and making trips to the Finale area in the 1980s, where he later moved. His love of the mountains and rock brought him first to pot holing and then climbing. Within a short time he also started bolting climbing routes particularly in the Finale area. Between 1993 and 1996 he became a potholing instructor with the Società Speleologica Italiana and then a sports climbing instructor with the Unione Italiana Sport per Tutti and also a support instructor with the Club Alpino Italiano. Finale and its many crags became his area of choice for climbing and bolting. Here, in the last twenty-six years, he has equipped, by himself and together with others, more than 600 routes. In 2007 he published, with the editors Le Mani Edizioni, his first guidebook to Finale entitled “Finale by Thomas”, a sort of professional CV of his climbing routes. In 2010 his second guidebook was published, “Finale… non solo mare”, published by the same editor, that described the many non-hotel forms of accommodation available in the area. In 2011, after a precise and obsessive mapping and surveying of the crags around Finale, the sport climbing guidebook “Finale Climbing” came out, published by the editors Versante Sud. In 2013 his fourth guidebook “Sentieri di Finale” came out, arising from his new passion: the search for and discovery of trekking trails in the Finale area, again published by he editors Versante Sud. In 2016 he wrote a completely different type of book with “The Guide to the 4 Towns” that meticulously describes four of the most beautiful towns in Italy. In the same year his first novel came out: “Il segreto della principessa Val”, a science fiction book which jumps back in time to rediscover historical characters such as Freud, Gaudí e Tesla. In 2017, after the huge success of “Finale Climbing”, a new edition of this climbing guidebook was published; a revised and updated version that, in its 808 pages, describes all the climbing routes in the Finale area… the first print run was sold out in a few months. This is his new guidebook, Liguria Picnic, where he describes picnic areas, meadows, lakes, pools and old medieval towns in Western Liguria, some interesting alternatives to the beach for families with children. In the meantime he has other projects in the pipeline, of a completely different genre, that will follow on the heels of this guidebook.




LIGURIA PICNIC
60 alternatives à la mer pour les familles

Ce guide est conçu comme une alternative à la mer, particulièrement adapté aux familles avec des enfants; un instrument avec lequel vous pouvez passer de belles journées de détente. Une collection mixte de lacs, de lacs, de prairies, de zones équipées et de villages anciens qui vous amènera à 60 endroits différents, y compris dans la partie de la Ligurie entre Bergeggi et Albenga, et vers le nord, Toirano, Calizzano, Bardineto et Osiglia. Dans la plupart des cas, les endroits décrits sont accessibles en moins d’une minute à pied ou en quelques minutes, vous devrez très rarement marcher jusqu’à environ une heure. Une série de photographies décrivent à la fois l’accès aux lieux et les lieux eux-mêmes, fournissant une image générale et donnant une idée de l’endroit à visiter.

MARCO “THOMAS” TOMASSINI (1971) naît en Italie, dans la ville de Gênes. Il commence à grimpeur et à fréquenter la région de Finale dans les années quatre-vingts, puis s’y établit définitivement. La passion pour la montagne et la roche le font tout d’abord approcher la spéléologie et ensuite la grimpe. Il commence aussi à équiper des voies d’escalade spécialement dans la zone de Finale. Entre 1993 et 1996 il devient instructeur de la S.S.I. (Société Spéléologique Italienne) puis instructeur de grimpe sportive dans l’U.I.S.P. (Union Italienne de Sport pour tous) et aide instructeur pour le C.A.I. (Club Alpin Italien). Finale et ses roches deviennent le lieu d’escalade et l’équipement qu’il préfère. Ici, en vingt-six ans environ, il équipe seul ou accompagné, plus de 600 itinéraires. En 2007 il publie, avec la maison d’édition Le Mani edizioni, son premier topo “Finale by Thomas”, une sorte de curriculum “professionnel” de ses voies d’escalade. Son deuxième guide sur Finale paraît en 2010, “Finale… non solo mare”, édité par la même maison d’édition, qui décrit les structures extra-hôtelières de la zone. En 2011, après un travail attentif et méticuleux de cartographie des reliefs des falaises de Finale, “Finale Climbing”, le topo d’escalade sportive édité par la maison d’édition Versante sud voit le jour. En 2013 paraît Sentieri di Finale, son quatrième guide, né d’une nouvelle passion; la recherche et la découverte de parcours et trekking à Finale, encore édité par Versante sud. En 2016 il change complètement de genre et sort le “Guide des 4 bourgs” qui décrit méticuleusement quatre des plus beaux bourgs d’Italie. La même année, il publie son premier roman “Le secret de la princesse Val”, pure science-fiction avec des sauts temporels dans le passé pour redécouvrir des personnages historiques comme Freud, Gaudí et Tesla. En 2017, après le grand succès de “Finale Climbing”, la nouvelle édition de ce guide d’escalade est publiée; un volume mis à jour et complet qui décrit dans ses 808 pages toutes les voies d’escalade présentes sur le territoire de Finale … la première édition s’est entièrement vendue en quelques mois! Liguria Picnic, son nouveau guide où il décrit les zones de pique-nique, les prairies, les étangs, les lacs et les villages historiques de la Ligurie ouest, est une alternative originale à la mer, pour les familles avec enfants. En attendant, il a en réserve trois autres projets, d’un genre complètement différent, qui sortiront après ce guide.




LIGURIA PICNIC
60 alternative al mare per famiglie

Questa guida è pensata come alternativa al mare ed è particolarmente indicata e dedicata a famiglie con bambini; uno strumento con il quale poter passare belle giornate in tutto relax. Una raccolta mista tra laghi, laghetti, prati, aree attrezzate e borghi antichi, ci porterà in 60 luoghi differenti compresi nella parte di Liguria tra Bergeggi ed Albenga inoltrandosi anche verso nord per arrivare fino a Toirano, Calizzano, Bardineto ed Osiglia. Nella maggior parte dei casi i luoghi descritti sono raggiungibili in meno di un minuto a piedi o in pochi minuti, molto raramente si può dover camminare fino a circa un’ora. Una serie di fotografie descrivono sia l’accesso ai luoghi descritti che i luoghi stessi fornendo un quadro generale e dando un’idea del posto che si andrà a visitare.

MARCO “THOMAS” TOMASSINI (1971) nasce in Italia, nella città di Genova. Inizia ad arrampicare ed a frequentare il Finalese negli anni ottanta, dove poi si trasferisce definitivamente. La passione per la montagna e la roccia lo fanno avvicinare dapprima alla speleologia ed in seguito all’arrampicata. In breve inizia anche ad attrezzare itinerari di arrampicata specialmente nella zona del Finalese. Fra il 1993 ed il 1996 diventa istruttore della S.S.I. (Società Speleologica Italiana) e poi istruttore di arrampicata sportiva nell’U.I.S.P. (Unione Italiana Sport per Tutti) ed aiuto istruttore nel C.A.I. (Club Alpino Italiano). Finale e le sue rocce diventano lo scenario di arrampicata e chiodatura che predilige. Qui, nel corso di circa 28 anni, attrezza da solo o insieme ad altri, più di 600 itinerari. Nel 2007 pubblica, con la casa editrice Le Mani edizioni, la sua prima guida “Finale by Thomas“, una sorta di curriculum “professionale” delle sue vie di arrampicata. Nel 2010 esce la sua seconda guida sul Finalese, “Finale… non solo mare”, edita dalla stessa casa editrice, che descrive le strutture extra-alberghiere del comprensorio. Nel 2011 esce, dopo un attento e maniacale lavoro di mappatura e rilievo delle falesie del Finalese, “Finale Climbing”, la guida di arrampicata sportiva edita dalla casa editrice Versante sud. Nel 2013 esce “Sentieri di Finale”, la sua quarta guida nata da una nuova passione; la ricerca e la scoperta di percorsi e trekking nel Finalese, edita sempre dalla casa editrice Versante sud. Nel 2016 cambia completamente genere ed esce con la “Guida dei 4 borghi” che descrive meticolosamente quattro dei borghi più belli d’Italia. Nello stesso anno esce il suo primo romanzo “Il segreto della principessa Val”, pura fantascienza con salti temporali nel passato per riscoprire personaggi storici come Freud, Gaudí e Tesla. Nel 2017, dopo il grande successo di “Finale Climbing”, esce la nuova edizione di questa guida di arrampicata; un volume aggiornato e completo che descrive nelle sue 808 pagine tutte le vie di arrampicata presenti nel territorio del Finalese… la prima tiratura viene completamente venduta in pochi mesi! Esce adesso Liguria picnic, la sua nuova guida con la quale descrive aree picnic, prati, laghi, laghetti e borghi storici della Liguria di Ponente, un’originale alternativa al mare pensata per famiglie con bambini. Nel frattempo ha in serbo altri tre progetti, di genere completamente differente, che usciranno a ruota dopo questa guida.




I semi della mia vita

I nostri ricordi sono i semi della vita.
Non sappiamo quanto sono stati sparsi nella terra,
l’importante è averne colto i frutti




Non Solo Don Nando…
Olga e Gigetto Negri

Fossero in vita, oggi sarebbero centenari; Gigetto era del 1915, Olga del 1917 e Nando, il più piccolino, del 1920. Tutto va collocato in quel tempo la prima guerra mondiale, la pandemia spagnola, la marcia su Roma del 1922, il fascismo sino alla seconda guerra mondiale. Ecco, mentre cercavamo e studiavamo la documentazione relativa a don Nando, più volte siamo stati sorpresi nel leggere pagine preziose, ricche di straordinaria umanità e vivissima fede cristiana: tre fratelli, i Negri, legati da un vincolo di gioiosa bellezza e di intima, discretissima ma immensa spiritualità. Ed è, forse, solo così che si può spiegare l’immensa e discretissima carità di don Nando, sorretta dal legame d’anima e di sangue, di Gigetto e di Olga. Quanta fosse la vicendevole comunione esistente tra i tre fratelli e, insieme, con la loro Mamma, era testimoniato da tante persone che avevano avuto il piacere di essere allievi del professor Gigetto e della professoressa Olga nei licei di Chiavari, oltreché, ovviamente, di don Nando, al Villaggio; e di questo. La documentazione che proponiamo ne è la conferma ma, solo leggendola, se ne può apprezzare il significato ed il valore prezioso.

PIERLUIGI PEZZIScritti su: “Liguria Trasporti” (1981 – 1987), Genova, “Solidarietà” (1987 – 1996), Torino, “Conquiste del  lavoro” (1988 – 1997), Roma, “Koinè” Geopolitica dei Trasporti (1996), Milano,Πατος η Τανατοσ “(1998) Feniof, Ferrara, “Autostrade cronache” (1999 – 2008), Roma, “Giovanni Paolo II in visita alla Diocesi di Chiavari” (2008), Le Mani, ed., “U Sciû Prevostû” – Internos,  2015, Chiavari, “Il Villaggio” (2010 – 2016), Chiavari, / Pubblicazioni: “Mario Sbarbori – Un Dono” (2002), Le Mani ed. – Recco, “Da San Quirico a San Bernardo” (2014), con F. Baratta, Il Geko Edizioni – Recco, “Don Botto: un parroco e la sua chiesa” (2016), con F. Baratta, Il Geko Edizioni – Recco, “Sàn Pê de Canne ” (2017), con Margherita Casaretto, Il Geko Edizioni- Recco, “Don Gian” (2018), Il Geko Edizioni – Recco,

FRANCESCO BARATTAPubblicazioni: “Controcorrente” (2003), Le Mani – Microart’s Edizioni, Recco, “Le radici cristiane della Liguria orientale” (2006) – Fratelli Frilli Editori, Genova, “Colori e silenzi delle Cinque Terre” (2006) – Frilli Ed., Genova; con C. Oneto e M. Gareffa, “Un anno insieme Telepace” (2006) – Fratelli Frilli Ed., Genova; con A. Lavaggi, “Santuari della Diocesi di Chiavari” (2007) – Fratelli Frilli Ed., Genova, “Don Nando. Dall’Eucarestia alla Carità” (2008) – Chiavari Internòs, “Da Segesta Tigulliorum a Sestri Levante” (2009) – Chiavari Internòs – con A. Lavaggi, “Frati Cappuccini a Sestri Levante” (2010) – Robecca d’Oglio – Cremona, “Quattrocento anni Santuario N. S. dell’Orto” (2010) Grafica Piemme – Chiavari, “Serra International nel Tigullio” (2011) Grafiche Rotomec – Chiavari, “Alla scoperta del patrimonio artistico di Sestri L.” con A. Lavaggi e Giampiero Barbieri, “Primi quarant’ anni della Tubifera”(2012) Internòs Edizioni – Chiavari; con G. Boccoleri, “Da S. Quirico a S. Bernardo; Storia e Leggenda” (2014) Il Geko Edizioni – Recco, “Sulle note della Grazia” (2014) Grafiche Rotomec – Chiavari, “U Sciû Prevostû” (2015) Internòs Edizioni – Chiavari, “La vocazione di don Luciano Serra” Internòs Edizioni – Chiavari.




La mia territorialità

in punta di penna è una raccolta di immagini pensate e disegnate da Ugo La Pietra dall’inizio degli anni Settanta a oggi. Questi tratti sono un contributo ironico e dissacrante per coloro che si prendono troppo sul serio e rappresentano una ulteriore testimonianza di come lo sguardo dell’autore abbia da sempre indagato l’universo umano per il tramite della sua mano sapiente e della sua indomita vena irrisoria.

Riccardo Zelatore

Ugo La Pietra Artista, architetto e designer, si è sempre dichiarato “ricercatore” nelle arti visive e nella comunicazione. La sua attività è nota attraverso mostre, la direzione di diverse testate, la didattica negli Istituti d’Arte e nelle Università. www.ugolapietra.com

Ho iniziato a disegnare alla fine degli anni Cinquanta e ancora oggi traccio i miei segni alla ricerca di una mia territorialità,sempre più residua, in cui coltivare i miei desideri, ritrovare le mie radici, raccogliere i miei oggetti, ricordare le persone e i luoghi. Tracce che cerco di fissare con pochi tratti perché ormai stanno scomparendo. Souvenir di esperienze passate, pagine di un diario. Territori e paesaggi spesso coltivati pazientemente in un vaso.
Ugo La Pietra




La finzione vissuta
Percorsi pirandelliani: tra filosofia, psicologia, drammaturgia

Emblema della crisi del Novecento, Pirandello è l’autore che meglio di altri ha interpretato la destituzione ontologica dell’uomo moderno. Crollati i vecchi parametri conoscitivi, l’approccio epistemologico alla realtà dell’io e del mondo fenomenico si riduce a un gioco di ipotesi, di finzioni necessarie. Disperso in un relativistico labirinto conoscitivo, che anche le scienze contemporanee (Einstein, Heisenberg, Schrodinger) venivano confermando, l’individuo ha come sola certezza la finzione, nel senso etimologico originario di costruzione psichica. La finzione è l’unico possibile rapporto dell’uomo con il mondo e con se stesso, in una continua creazione di verità senza realtà, intorno ad un reale kantianamente inconoscibile. Le finzioni dell’anima, la finzione delle parole, imprigionano l’individuo dentro una fragile rete di verità relative, al di là delle quali esiste l’oltre, inaccessibile e misterioso. Costretto a scambiare per realtà ciò che è soltanto una struttura mutevole della psiche, nella finzionemaschera l’uomo ha l’unica via per esprimere ciò che si agita dentro di lui: attore, pupo, maschera, egli recita, sul palcoscenico della vita, esattamente come a teatro.

Non a caso l’equazione vita-teatro assume per Pirandello un significato totalizzante e gli consente anche, una volta divenuto regista-capocomico (e non più soltanto autore di testi drammatici) di rivalutare la figura dell’attore, per lungo tempo ritenuto un male necessario e una copia degradata del personaggio. Si tratta, oramai, di un attore rivelativo, di cifra europea, di un interprete trasparente, che, attraverso l’immedesimazione appassionata-la finzione vissuta-(Trovarsi) ha il privilegio di vivere, nelle finzioni “vere” dei personaggi, mille altre vite, negate ai comuni mortali.

GRAZIELLA CORSINOVI – docente di Storia del teatro e dello spettacolo e di Letteratura Italiana presso l’Università di Genova, Facoltà di Scienze della Formazione, è nota a livello internazionale soprattutto per i suoi contributi critici su Pirandello. Ha pubblicato studi sul teatro del Novecento, innovative le sue ricerche su Leopardi e la scienza. In qualità di specialista di Leopardi e di Pirandello ha partecipato e partecipa a numerosi Congressi Nazionali ed Internazionali. Nel 1992 il Premio Internazionale-Ultimo Novecento per l’ampiezza e l’originalità della sua produzione saggistica; nel 2000 la Pagina d’oro  per la critica letteraria; nel 2001 il premio Maestrale per essere tra le più rappresentative esponenti della cultura italiana.




Don Gian …

Se è vero che la qualità di un amore brilla nell’attenzione ai dettagli, sono stati tanti quelli che il cuore e lo sguardo di don Gian hanno saputo cogliere nelle occasioni più feriali della storia. Proprio in quell’ordinario vivere nel quale oggi la velocità e la complessità sembrano non ammettere soste per lasciare tempo e spazio a rielaborare il personale vissuto. Le pagine che avete tra le mani e che vedono protagonista don Giancarlo Crovetto non raccontano ne momenti straordinari ne occasioni solenni. Sono semplici spaccati di vita feriale nei quali alcuni “dettagli”, appunto, hanno saputo determinare la diversità della storia, tanto da darle un corso nuovo.

PIERLUIGI PEZZI – chiavarese, laureato con tesi in filosofia della storia; impegnato nel mondo del lavoro nei trasporti, fino al 2016, tra Genova e Roma in Autostrade. Scritti su: “Liguria Trasporti” (1981-1987), Genova / “Solidarietà” (1987-1996), Torino / “Conquiste del lavoro” (1988-1997), Roma / “Koinè” Geopolitica dei Trasporti (1996), Milano / “Patos e Tanatos” (1998), Feniof, Ferrara / “Autostrade cronache” (1999-2008), Roma / “Giovanni Paolo II in visita alla Diocesi di Chiavari” (2008), Le Mani, Recco / “U Sciû Prevostû” – Internos, 2015, Chiavari / “Il Villaggio” (2010-2016) – Chiavari.  Pubblicazioni: “Mario Sbarbori – Un Dono” (2002), Le Mani, Recco / “Da San Quirico a San Bernardo” (2014), con F. Baratta, Il Geko Edizioni, Recco / “Don Botto: un parroco e la sua chiesa” (2016), con F. Baratta, Il Geko Edizioni, Recco / “Sàn Pe de Canne” (2017), con Margherita Casaretto, Il Geko Edizioni, Recco




CABIRIA 187-188
Studi di cinema

Il nuovo numero (doppio) della rivista «Cabiria – Studi di Cinema» si apre con un ampio Laboratorio dedicato alle figure dei santi nel cinema di Roberto Rossellini, quelli canonici (Maria, Agostino, Francesco d’Assisi, Giovanna d’Arco) e quelli che potremmo definire “laici” (i protagonisti dei capolavori neorealisti, da Roma città aperta a Stromboli). I saggi – affidati agli studiosi Virgilio Fantuzzi, Tiziana Di Blasio, Alessandro Stile, Marco Vanelli, Pier Dario Marzi e Paolo Licheri – affrontano i film dedicati a personaggi così universali non solo per i credenti e che nelle mani del maestro perdono ogni aura agiografica per diventare figure concrete, incarnate, testimoni del loro tempo. Ogni contributo è supportato da una documentazione minuziosa e ricca, in alcuni casi totalmente inedita. Completano il fascicolo un’analisi dedicata a Totò di cui è da poco ricorso il cinquantesimo della morte. Lo studioso Alberto Anile, uno dei massimi esperti del comico napoletano, si avventura in una ricognizione sui film in cui il principe De Curtis appare pur senza avervi recitato, sotto forma di citazione, omaggio, riferimento; inoltre una nutrita sezione dedicata alle recensioni di libri dedicati, anche indirettamente, al cinema; infine le recensioni di due documentari apparsi negli ultimi mesi sugli schermi: Mondo Za, dedicato alla “Bassa” zavattiniana, e Il tentato suicidio nell’adolescenza, un cortometraggio di Ermanno Olmi ritenuto perduto, ritrovato e restaurato.




L’ultimo ruggito

Cosa succede quando una media impresa privata protagonista di quello che è stato definito ”quarto capitalismo” viene acquisita da una multinazionale? È questa la strada che può assicurare la sopravvivenza del marchio, della tradizione, dei livelli occupazionali? È un quesito aperto che può avere diverse e opposte risposte. Così non è stato però per la Tamini – azienda di altissimo livello definita la Ferrari dei trasformatori e leader mondiale nel settore – fondata nel 1916 da Carlo Tamini. Quasi cento anni dopo il figlio Luciano, ottantenne, si è battuto per la cessione a Terna pensando di portare l’azienda in un porto sicuro. Imprenditore appassionato, leader naturale, Tamini non ha potuto stare a guardare il dissolversi dell’identità della “sua” azienda e da presidente ha ingaggiato una battaglia personale con i vertici della multinazionale per difendere prestigio e soprattutto occupazione. Due logiche imprenditoriali quasi opposte si sono scontrate. Due mondi, forse due epoche della nostra storia industriale. È stata una malattia fulminante a interrompere la battaglia di Luciano Tamini dandogli il tempo però di lasciare ai “suoi” operai e impiegati 4 milioni di euro. È stata, questa decisione, il suo modo di dire che le persone sono importanti e che un vero imprenditore non lo dimentica mai. Tamini ha tenuto un sintetico diario degli ultimi due anni. Questo libro racconta la storia dal suo punto di vista, con tutto il fuoco e l’intransigenza del suo carattere, “l’ultimo ruggito del vecchio leone” come amava dire, ed è un documento su cosa significa essere imprenditore nel mondo della globalizzazione e delle multinazionali.

LUCIANO TAMINI  nasce a Milano il 10 novembre 1932. Suo padre Carlo è imprenditore di una piccola azienda manifatturiera la Tamini Costruzioni Elettromeccaniche. Alla morte del padre, Luciano, ultimo di tre figli, appena diplomato è costretto a lasciare gli studi per dedicarsi all’azienda. Dopo un periodo di scontri con il fratello e la sorella a metà degli anni ‘50 Luciano prende in mano le redini dell’azienda. Sotto la sua guida la Tamini diventa un Gruppo di importanza internazionale, primo player italiano nella costruzione dei trasformatori di alta potenza e leader mondiale nel settore dei trasformatori speciali per settori industriali, in primis quello siderurgico. Arriverà ad aprire una società negli Stati Uniti e una branch in Algeria e a contare oltre 400 dipendenti. Nel 2014 dopo un duro scontro con il nipote, socio in azienda, la Tamini viene ceduta al Gruppo Terna, primo operatore europeo nella trasmissione dell’energia. Luciano Tamini rimane presidente dell’azienda fino al febbraio 2017. Ha vissuto per 56 anni con Josy, la bellissima moglie tedesca con cui ha condiviso tante passioni, arte, viaggi, sci di fondo, golf e l’Oltrepo Pavese dove Luciano abitava da 20 anni. Amante della montagna a oltre 70 anni di età compie imprese sportive importanti come la scalata delle tre vette più alte dell’Africa (Kilimangiaro, Monte Kenya e Ruwenzori) e della vetta più alta d’Europa, l’Elbrus.

ERIKADELLACASA  giornalista professionista dal 1977, laureata in Storia Navale, ha iniziato giovanissima come cronista sindacale al “Lavoro” di Genova. Negli anni Ottanta lavora per “Il Globo” di Michele Tito e l’agenzia di stampa Adn- Kronos, poi entra nella redazione de “Il Secolo XIX”, il principale quotidiano ligure, dove ricopre gli incarichi di inviato speciale, caporedattore e vicedirettore. Nel 2005 lascia “Il Secolo XIX” e inizia la sua collaborazione con il “Corriere della Sera”. Per Marsilio ha pubblicato I Costa. Storia di una famiglia e di un’impresa (2012 due edizioni) e Il cammino del vecchio leone. Cento anni di Tamini un’eccellenza italiana (2016).




Dal mare al calcare
Il finalese e oltre

Questo lavoro nasce da un’idea di Alessandro Maifredi per l’evento speleologico Finalementespeleo 2017 (incontro internazionale di speleologia, 1-5 Novembre 2107) ed è stato scritto in pochissimo tempo da tante persone diverse che hanno aderito con entusiasmo al progetto. Non ha la pretesa di essere una guida completa, ma vuole semplicemente essere un “quaderno degli appunti” per il viaggiatore. Questa piccola guida che hai tra le mani è strettamente legata all’evento FinalmenteSpeleo 2017 che ha il suo fulcro a Finale Ligure, nella Liguria di Ponente. È rivolta a chi verrà apposta a farci visita da ogni direzione, da levante, da ponente da nord e da sud. La Liguria è una regione stretta tra le montagne e il mare e per raggiungere Finale devi in un modo o nell’altro percorrerla per buona parte. Come è facile capire l’attenzione sarà rivolta principalmente al “Finalese” ma ci siamo detti: perché non raccontare quanto di bello si può visitare arrivando a Finale Ligure? Lo scopo di questo lavoro è proprio quello di illustrare, in maniera assolutamente soggettiva e non esaustiva, anche alcune “pillole di Liguria” poste lungo le direttrici principali verso FinalmenteSpeleo 2017. A chi arriva da lontano può far piacere fare un paio di ore di pausa e scoprire che a 10 minuti dall’autostrada esistono posti incantevoli conosciuti in tutto il mondo, dalle Cinque Terre a Portofino per citarne un paio. La Speleologia sarà il soggetto principale dell’Incontro Internazionale a cui stai partecipando, ma ci farebbe piacere che questo “libello” rimanesse nella tua biblioteca per ricordare che la Liguria non è solo grotte né solo mare, ma un fantastico mix tutto da scoprire. Ti racconteremo quindi non solo di grotte, ma anche di come scoprire il territorio a piedi, in bicicletta, con la muta o le scarpette d’arrampicata o veloce come il vento su e giù per le nostre montagne.




Personaggi e racconti dell’Alta Val Tanaro
(e dintorni)

Come uno scrigno dal sapore antico, si ritrovano in questo prezioso libretto le immagini di una montagna che è nel vissuto di ognuno di noi, con i suoi colori, i sentieri impervi, la sua disposizione alla fatica e alla conquista e l’umiltà originaria della gente che la abita. In questa cornice, al tempo stesso reale e immaginata, si inseriscono le storie vere di persone e situazioni che, con scrittura fluida, attenta al particolare e sempre sottilmente ironica, l’autore fa piacevolmente rivivere. Il contesto, rappresentato dall’Alta Val di Tanaro, con i suoi profili orlati di verde e solo a tratti aspri e scoscesi, accoglie personaggi che rimangono nella memoria di chi legge per la loro umanità e unicità. Nel trasmettere la sua naturale inclinazione alla scrittura e un affetto asciutto e sincero per i luoghi descritti, l’autore riesce a regalarci pagine molto piacevoli.

GUGLIELMO  FROJO  è nato e vive a Genova. Laureato in medicina e chirurgia, specializzato in oculistica. Primario presso gli Ospedali di Imperia e Genova Sampierdarena. Ha cooperato tramite il Gruppo Volontari Civili di Bologna in ospedali dell’Africa e del Vietnam.




1897-2017: I 120 anni della funicolare Zecca-Righi
(dal Rigi svizzero al Righi genovese)

Il libro, completamente illustrato, descrive la storia di due impianti di trasp orto pubblico di montagna particolari: trattasi della Ferrovia del Rigi svizzero  e della Funicolare genovese del Righi. I due impianti, tuttora esistenti, di cui del secondo si è festeggiato da pochis simo tempo l’anniversario dei 120 anni, furono progettati e realizzati alla fine  dell’Ottocento dai signori Franz Josef Bucher e Josef Durrer che importarono il  nome “Rigi” dalla Svizzera a Genova, dando alla nostra città un forte impulso t uristico, in particolare alle zone collinari della nostra città.
Sul volume vengono così ripercorse e trattate le curiose storie dei due impianti  e di coloro che ne concepirono la loro esistenza.

RICCARDO GENOVA Ingegnere Elettronico e Dottore di Ricerca in Ingegneria ed Economia dei Trasporti. Opera presso il Dipartimento DITEN – Scuola Politecnica – Università degli Studi di Genova. Autore di numerose pubblicazioni sulla mobilità, è Preside di CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) per la Liguria e membro del Collegio Ingegneri dei Trasporti Svizzero.

 CLAUDIO SERRA è nato a Genova nel 1966 dove abita e lavora. Da parecchio tempo si occupa di storia e ricerche sul trasporto pubblico e le vie di comunicazione con particolare riferimento a quelli della sua regione. Si dedica inoltre alla storia del costume italiano in ambito teatrale e cinematografico.




Sàn-Pe de Canne
Storie di nostra gente

Qualche fotografia e qualche racconto; alcuni nomi e tanti ricordi che fan rivivere il tempo passato in quel di San Pier di Canne. La storia di un paese è costruita dalle pietre portanti, ma anche da quelle nascoste; nella storia delle persone ci sono anche le pietre scartate, quelle dimenticate, le più pregiate e quelle più umili, di pari valore. In questa storia del piccolo borgo di San Pier di Canne sono racchiuse le une e le altre; storie più appariscenti e storie tanto nascoste. La vita nella frazione chiavarese non è slegata dalla storia del “Capoborgo”; per questo, anche tra alterne vicende, il cammino della storia unisce e riduce le distanze tra il centro e la periferia. L’intento di questa semplice raccolta è solo quello di suscitare qualche curiosità in più … e se in qualcuno sorgesse la voglia di raccontare nuove esperienze ed altre immagini della vita a San Pier di Canne, ne saremmo davvero contenti. E così, a quanti volessero correggere errori, limiti e difetti il nostro “Grazie”: un modo per condividere conoscenze e sentimenti, un modo per fare un altro tratto di strada assieme.

MARGHERITA CASARETTO – chiavarese, residente a San Pier di Canne. Laureata in giurisprudenza, appassionata d’arte e di storia locale. Dal 1998 socia della Società Economica. Fin dalla costituzione, nel 2001 socia e Revisore dei Conti dell’“Accademia dei Cultori di Storia locale di Chiavari.” Dall’aprile 2014, Componente dell’Ufficio di Presidenza e Assessore al Patrimonio della Società Economica. Responsabile Organizzativo della 157° Mostra del Tigullio (15-18 giugno 2015; Centro Storico di Chiavari e Teatro Cantero). Responsabile Organizzativo della 158° Mostra del Tigullio (22-25 giugno 2017; Porto Turistico di Chiavari). Oltre settanta le pubblicazioni di ricerche, presso la Biblioteca della Società Economica, curate con il fratello ing. Francesco Casaretto

 PIERLUIGI PEZZI – chiavarese, residente a\ San Pier di Canne con la famiglia, dal 1976 al 1992. Laureato con tesi in filosofia della storia; impegnato nel mondo del lavoro nei trasporti, fino al 2016, tra Genova e Roma in Autostrade. Scritti su: “Liguria Trasporti” (1981-1987), Genova “Solidarietà” (1987-1996), Torino “Conquiste del lavoro” (1988-1997), Roma “Koinè” Geopolitica dei Trasporti (1996), Milano “Patos e Tanatos” (1998), Feniof, Ferrara “Autostrade cronache” (1999-2008), Roma “Giovanni Paolo II in visita alla Diocesi di Chiavari” (2008), Le Mani, ed. – Recco “U Sciû Prevostû” – Internos, 2015, Chiavari “Il Villaggio” (2010-2016) – Recco Pubblicazioni: “Mario Sbarbori – Un Dono” (2002), Le Mani ed. – Recco




Per una qualità urbana
Una proposta sperimentale per Albisola Superiore – Luceto

Il libro di Lagomarsino e Rosasco ci racconta la cronistoria della realizzazione del Piano di Edilizia Economica e Popolare realizzato nella frazione di Luceto (Comune di Albisola Superiore – SV) a partire dalla metà degli anni ’70. Il tema è quindi quello dell’edilizia residenziale pubblica, argomento da tempo dibattuto per le sue diverse implicazioni e risultati che hanno caratterizzano questo tipo di interventi.

LUIGI LAGOMARSINO – Professore associato di Urbanistica all’Università degli Studi di Genova, ha svolto nel tempo ruoli direttivi per il Dipartimento POLIS, l’Istituto Nazionale di Urbanistica e il Laboratorio di Sperimentazione sulla Qualità Residenziale della Fondazione Mario e Giorgio Labò. In ambito professionale e universitario ha sviluppato numerosi progetti sperimentali sul tema della riqualificazione urbana riguardanti gli insediamenti periferici, i sistemi di accessibilità nelle aree protette, i riassetti infrastrutturali, secondo itinerari di progettazione partecipata.

PAOLO ROSASCO – Dottore di ricerca in Estimo e Valutazioni economiche è ricercatore di Estimo presso il Dipartimento Architettura e Design (dAD) della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di didattica e ricerca sui temi legati alla valutazione di piani e progetti inerenti la riqualificazione urbana e territoriale, all’analisi del mercato immobiliare e agli studi sulla fattibilità economica degli interventi.




Islanda Segreta

Islanda Segreta non è un’altra guida turistica! Si tratta di una raccolta di 15 aree speciali selezionate grazie all’esperienza di chi da 20 anni esplora questa terra con l’occhio attento alla natura, alla geologia e anche agli ambienti che rimangono tutt’oggi integri e poco frequentati.

MARCO MONTECROCI – Classe 1968, laureato in geologia; quando da ragazzo non usciva dall’Italia, scalava le montagne e scopriva ghiacciai, grotte e miniere di casa nostra. Nel 1998 ha fondato Kailas viaggi e trekking cominciando a esplorare i luoghi affascinanti e selvaggi del pianeta, costruendo poi itinerari fruibili con differenti gradi d’impegno e difficoltà. Islanda Segreta è il suo primo libro e nasce dalla collaborazione essenziale con Christian Roccati che ne ha fortemente spinto e coordinato la stesura.

CHRISTIAN ROCCATI – Classe 1979, scrittore, laureato in storia e Guida Kailas. Accademico e testimonial alpinistico del GISM, delegato ligure dell’accademia d’arte e cultura alpina, ex membro della commissione nazionale pubblicazioni del CAI. Ha scritto oltre 30 libri raccontando le sue esperienze come atleta ed esploratore in ogni ambito del mondo dell’avventura. Con l’opera Libero di Vivere infervora la passione dei lettori con esperienze in Italia e in terre remote. Con Islanda Segreta spinge il fondatore di Kailas e le altre guide, a iniziare una collana di libri di viaggio innovativi e originali.




Il presta libro e i suoi simboli

“Ti presto qualcosa e spezzo un simbolo, che potrai usare come segnalibro per ricordarti”

MASSIMO ROMAGNOLI – Non sono mai stato un fotografo nel senso proprio del termine. Le prime foto? Era 1976, ho iniziato a scattare foto con una vecchia reflex russa, una Zenit-B senza esposimetro equipaggiata con un obiettivo Helios-44-2. Qualche rullino di pellicola, preferibilmente Ilford, una manciata di scatti e un’infinità di ore a sviluppare e stampare in camera oscura. Poi tutto il resto, altre foto in bianco e nero e tante diapositive, una macchina più moderna,  ma sempre tutto molto semplice, senza flash, senza obiettivi speciali. Così, procedendo per piccoli passi, sino al digitale. Ancora adesso dopo quasi 40 anni di fotografie non mi sento un fotografo e nel presta-libro la sequenza di immagini non vuole essere un album fotografico, ma un puzzle di colori e suggestioni. Ricordi usati per ricordare, tutto qui.




Carloforte Isola di San Pietro

L’isola di San Pietro, nell’arcipelago sulcitano della Sardegna sud-occidentale, ospita nell’unico centro abitato di Carloforte i discendenti della colonia genovese di Tabarca, in Tunisia, trasferitasi qui e nella vicina Calasetta nel corso del Settecento dopo una secolare permanenza lungo le coste dell’Africa settentrionale. I Tabarchini hanno trasferito nella loro nuova patria la lingua, la cultura, le tradizioni architettoniche, gastronomiche e di lavoro che avevano mantenuto dopo l’esodo dalla Liguria, arricchendole di elementi mutuati dall’incontro con altri idiomi e con altre civiltà del Mediterraneo. Attorno a Carloforte, straordinario esempio di sintesi culturale e ambientale, l’isola di San Pietro con le sue intatte bellezze naturalistiche, il mare cristallino, il clima sempre dolce, rappresenta una fonte inesauribile di sorprese per il visitatore, e motivo d’orgoglio per i Carlofortini, che hanno saputo conservarne inalterato il fascino fino ai giorni nostri.

ANTONIO TORCHIA – Fotografo free lance, specializzato in reportages di viaggio, con particolare interesse verso l’ambiente naturale e umano delle Isole. Suoi servizi fotografici e immagini sono stati pubblicati da importanti riviste di viaggi come Bell’Europa, Gente Viaggi, Isole, Meridiani, Traveller. Tra i principali volumi pubblicati ricordiamo: Isole Tabarchine, Le Mani, 2001 Corsica, Le Mani, 2002 Da Monaco a Gibilterra, Le Mani, 2003 Carloforte – Isola di San Pietro, Le Mani, 2003 L’Isola di Chio, Le Mani, 2004 Tunisia, fra tradizione e modernità, ELSAG Datamat, 2007 Pra’ di verde, d’azzurro, Il Geko Edizioni, 2015




Un pezzetto di vita

Un pezzetto di vita è il ponte tra un uomo anziano e la sua infanzia. Il racconto è diviso in due parti. Nella prima parte (L’UOMO) il protagonista, dallo spirito indipendente e dal carattere stravagante, vive in una posizione “contro corrente”. Con senso critico, con serietà e profondità, osserva e analizza gli avvenimenti e i cambiamenti della società civile trainati da una politica che ha molti limiti. Nella seconda parte (IL BAMBINO) ritorna alla sua infanzia quando la Seconda guerra mondiale lo costrinse, con la mamma, ad abbandonare la città per un paese dell’Oltrepo Pavese dove iniziò la scuola elementare. Attraverso una serie di circostanze, anche dolorose, dovette prendere la prima tragica decisione della sua vita.

MAURO MARICINO è nato il 28 gennaio 1937 a Genova, dove attualmente vive. Perito Industriale Meccanico ha inoltre frequentato la facoltà di Scienze Politiche senza terminare gli studi. Amico della ragione, della libertà, del progresso ed interessato alla letteratura, alla storia e alla politica, ha conciliato l’attività lavorativa con la collaborazione a riviste aziendali, sindacali e politiche. Come opinionista ha scritto, per dieci anni, sui giornali: «Corriere di Sestri Ponente» (Genova) «L’Eco di Levanto» (La Spezia). Nel 2015 ha pubblicato per il Geko Edizioni Riflessioni Semplici e Racconti Minimi




Ai confini dell’assurdo

Antonio Barbaro, insieme al suo amore per l’arte espressiva, oggi, si esprime anche con la sua passione giovanile per la scrittura. Scrive venticinque racconti divertendosi a giocare con la realtà e il surrealismo. Storie che potrebbero essere vere, o apparire vere. Parafrasando il noto aforisma Pirandelliano “così è, se vi pare” sembra suggerire ai lettori: così è, anche se NON vi pare.

ANTONIO BARBARO nasce a Padova. inizia gli studi a Venezia dove assimila la sua prima educazione artistica. Trasferitosi in Liguria si iscrive alla facoltà di Fisica per poi dedicarsi completamente alla pittura. Dopo numerose personali in diverse città d’Italia apre uno studio d’Arte a Santa Margherita Ligure. Paesaggi silenziosi e navi senza tempo saranno i principali protagonisti dei suoi quadri. Selezione dal Reader’s Digest illustrerà con i suoi dipinti alcune copertine della propria rivista distribuita in tutto il mondo. Arturo Schwarz, collezionista e storico dell’arte di fama internazionale, di lui scrive: “Caro Barbaro, nei suoi acquerelli riesce ad eternare le qualità più diafane della natura: la luce e l’aria, rese nella loro trasparenza amorosa”.




Mi porti in Val Bormida?
Guida stradale e turistica

Ogni notte, quale un immenso animale estinto, la Val Bòrmida ispida di latifoglie sonnecchia distesa tra Liguria e Piemonte. I venti, che dalla galleria di Melogno si incanalano nell’oltregiogo, fanno fremere la cresta di antiche rocce che separa il ramo occidentale da quello orientale e tengono in allerta i lupi, che in ogni sbuffo d’aria annusano richiami e minacce…

Inizia così, in tono fiabesco, la guida a una valle poco conosciuta e frequentata, percorsa soprattutto per arrivare sulla costa o per raggiungere le Langhe. Invece, distesa tra Liguria e Piemonte, la Val Bòrmida è innanzitutto un luogo di fascino, immerso in un suo tempo interiore. Quattro brevi itinerari automobilistici portano a scoprire bellezze dimenticate e raccontano storie antiche. Una ricca lista di indirizzi permette di fermarsi, per un pranzo, una cena, una notte o forse di più.

LORENZA RUSSO da anni scrive di cultura alpina, di escursionismo e di ambiente in libri, favole e articoli (per “Alp”, “Lo Scarpone”, “L’Alpe”). Dopo aver dedicato molto tempo alle Dolomiti, si è spostata nel Ponente Ligure e ha scritto una guida gastronomica del Finalese (Dove nel Finalese. Il meglio di osterie, locande, agriturismo e prodotti tipici, Torino, Cda&Vivalda, 2003), territorio a cui è particolarmente legata. Dal rapporto con i “monti pallidi” sono nate una tesi di laurea in glottologia, poi trasformata in una guida escursionistico-toponomastica dal titolo Pallidi Nomi di Monti.Camminare nel territorio delle Regole d’Ampezzo tra Linguistica, Natura e Storia (esaurito) e il libretto di favole Bestiario d’Ajal, edito dal Comune di Cortina d’Ampezzo e illustrato da Lorenza. Le storie, ambientate nei boschi di Cortina d’Ampezzo, hanno il testo a fronte in dialetto ampezzano, infatti il Bestiario è stato pensato per gli allievi della Scuola elementare di Cortina che spesso non conoscono la natura della valle in cui abitano. La grande passione per la montagna ha portato Lorenza a scrivere due manuali per la casa editrice Hoepli, Camminare in montagna (2008) e Camminare nei boschi (2012). Nel 2008 Lorenza ha scritto la favola naturalistica La grande giornata di Loazzolo per la neonata oasi WWF del Forteto della Luja, a Loazzolo nelle Langhe. Per il nuovo Melangolo sono usciti due libri dedicati al Finalese: Autobiografia finalese – Guida sentimentale ai luoghi del Finalese e alla loro vita (2013 seconda edizione) e Cantastorie – Brevi ritratti di luoghi dimenticati nel Finalese (2014) e Milanomare, viaggia alternativi tra Milano e la Liguria (2015)




Fregugge
Piccoli frammenti di vita

Poesie in genovese di Mario Miari, raccolte e tradotte da Ettore, suo figlio.

MARIO MIARI, autore di Fregugge, è nato a Genova nel 1920. Si è diplomato Ragioniere nel 1940 e giovanissimo ha partecipato al secondo conflitto mondiale come fante del 38° Reggimento Divisione Ravenna. Dopo la guerra si è impiegato in banca nel 1947. Mario, innamorato della sua città natale, nel cuore è stato però sempre poeta, coltivando la sua passione fin da ragazzo, osservando Genova, l’evolversi delle mode, i mutamenti avvenuti nella sua stessa vita e traducendo così le sue emozioni e le sue riflessioni in rima, utilizzando rigorosamente l’amato dialetto “zeneize”. Nel 1958 si è sposato con Camilla e l’anno successivo è nato il suo Ettore. Mario Miari è mancato nel 1968.

ETTORE MIARI, unico figlio di Mario, si è diplomato nel 1978 ragioniere come il papà ed è stato a sua volta assunto in Banca. Le sue grandi passioni sono la lettura e la squadra di calcio del Milan, di cui è appassionato tifoso, ma si è avvicinato a sua volta alla poesia e al dialetto genovese, leggendo i componimenti del papà. A distanza di molti anni dalla morte di Mario, ha deciso di tradurre, raccogliere e pubblicare le sue rime in un libro, Fregugge appunto, di cui anche mamma Camilla sarebbe stata orgogliosa.




Don Marcello Botto
Un parroco e la sua chiesa

In questo volume con prefazione di mons. Alberto Tanasini – Vescovo diocesano di Chiavari, sono tre le parti proposte:

  • una semplice biografia di don Marcello, per ricordare le tappe della sua vita, collocandole nel contesto familiare, sociale, economico e culturale del territorio e della chiesa chiavarese..
  • La documentazione riferita ai lavori di rigenerazione della Basilica di S. Salvatore dei Fieschi, all’inizio del ministero parrocchiale di don Botto (1968 – 1970), favorisce la riscoperta dell’immagine di don Marcello in preghiera nella sua chiesa; c’è un intreccio spirituale, nel fascino mistico della semplicità, nella bellezza ascetica del tempio, tra le note armoniose di un silenzio essenziale.
  • Le omelie nella Messa domenicale, nell’ultimo anno di vita di don Marcello con una chiave di lettura suggerita da don Federico Pichetto (certamente tra gli eredi spirituali di don Marcello e Missionario della Misericordia nel Giubileo Straordinario del 2016 voluto da Papa Francesco). La lettura di queste meditazioni appare come una sfida per i nostri giorni: più ti addentri nello scorrere le omelie di don Marcello più intuisci l“oceano di santità” nel quale ha vissuto, sempre con un anelito di Paradiso.



Storia illustrata della Ferrovia Genova-Casella
La ferrovia delle tre valli tra mare e monti

In questo volume ripercorriamo la lunga storia della ferrovia Genova Casella, dai primi progetti agli albori del secolo scorso alla sua costruzione all’inizio degli anni Venti del Novecento, dopo la stasi nel periodo della prima guerra mondiale, dai primi anni di esercizio, iniziato il primo settembre 1929, fino ai giorni nostri, tra subentri societari nella gestione, una nuova guerra mondiale, il progressivo aumento della motorizzazione privata a partire dagli anni Sessanta. Anche questa pubblicazione è sviluppata come una storia illustrata, perché il testo è corredato da numerose tabelle e da oltre trecento immagini, in gran parte inedite, che già di per sé costituiscono una storia parallela di questa ferrovia. Un lungo e documentato capitolo è poi dedicato al diversificato materiale rotabile. La storia del trasporto pubblico nell’area percorsa dalla ferrovia è completata con quella dei servizi su strada istituiti nel corso degli anni intersecanti le località servite dal Trenino. Chiude la narrazione un’Appendice che riporta, per le diverse fermate poste lungo la linea, i punti di interesse storico, naturalistico, escursionistico

CORRADO BOZZANO è nato nel 1945 a Genova ove risiede. Fra i suoi interessi il settore dei trasporti ed in particolare quello automobilistico, nel cui ambito conduce da molti anni una ricerca tesa a ricostruire l’origine e l’evoluzione dei servizi nel comprensorio ligure.

ROBERTO PASTORE è nato nel 1946 a Genova dove vive. Molto del suo tempo libero è dedicato alla ricerca storica ferroviaria nel territorio ligure-piemontese. Ultimamente, nell’ambito dei volumi sul trasporto ligure già pubblicati, si è occupato anche di altri mezzi di trasporto pubblico.

CLAUDIO SERRA è nato a Genova nel 1966 dove abita e lavora. Da parecchio tempo si occupa di storia e ricerche sul trasporto pubblico e le vie di comunicazione con particolare riferimento a quelli della sua regione. Si dedica inoltre alla storia del costume italiano in ambito teatrale e cinematografico.




Il segreto della principessa Val

Un delicato intreccio tra futuro e passato dove i protagonisti sono chiamati a un compito speciale: salvare la speranza. Nell’eterna lotta tra il bene e il male, da sempre, l’esito è atteso, scontato. Eppure nella visionaria lettura di un mondo futuro emergono figure significative. Val, Kleine Stern, Rosa, Charlotte, Welle, Angelika, Chiara e tutte le altre donne, belle e determinate, ci accompagnano in un’avventura avvincente e straordinaria dove l’amore, in tutte le sue sfaccettature, rimane comunque la scelta migliore… sempre.

Marco “Thomas” Tomassini, classe 1971, nasce in Italia, nella città di Genova. Grande appassionato di arrampicata sportiva, frequenta per molti anni le pareti comprese nella zona di Finale Ligure sia come climber che come chiodatore attrezzando più di 600 itinerari con l’aiuto di vari collaboratori. Trasferitosi finalmente in pianta stabile nel finalese inizia il suo lavoro di ricerca e stesura dei testi che lo porta a scrivere una serie di volumi, quasi tutti tradotti in lingua inglese, tedesca e francese. Nel 2007 pubblica, con la casa editrice Le Mani edizioni, la sua prima guida “Finale by Thomas”, una sorta di curriculum professionale delle sue vie di arrampicata sportiva, la sua prima passione. Tre anni dopo, nel 2010, esce con un altro lavoro sul finalese, “Finale… non solo mare”, edito dalla stessa casa editrice, questo descrive le strutture extra-alberghiere del comprensorio. Trascorso solo un anno, nel 2011, dopo un attento lavoro di mappatura e rilievo delle falesie del finalese, esce con “Finale Climbing”, la guida di arrampicata sportiva edita dalla casa editrice Versante sud, specializzata in libri e guide di alpinismo, arrampicata, mountain bike e outdoor. Nel 2013 scrive Sentieri di Finale, la sua quarta guida nata da una nuova passione; la ricerca e la scoperta di percorsi e trekking nel finalese, edita sempre dalla casa editrice Versante sud. Nel 2016 cambia completamente genere, e con la collaborazione della guida turistica Valerio Peluffo esce con il volume intitolato “Guida dei 4 borghi”, edito dalla casa editrice Il Geko; questo descrive meticolosamente quattro dei borghi più belli d’Italia (Noli, Varigotti, Finalborgo e Borgio Verezzi). Il segreto della principessa Val è il suo primo romanzo… e spera che sia solo il primo di una lunga serie.




Libero di vivere

Cos’è l’alpinismo d’esplorazione? «Da agonista rendevo conto al cronometro; adesso rispondo alla mia fantasia». Con questo sentimento Christian Roccati descrive l’entusiasmo che caratterizza ogni sua avventura, dapprima in ogni angolo d’Italia tra canyon, grotte e pareti e in un secondo tempo in terre remote intorno al mondo tra Groenlandia, Marocco, Islanda, Egitto, Turchia e in gran parte d’Europa. Un battito di cuore alla volta inseguendo il sottile confine tra desiderio e sogno, nuotando negli abissi con i delfini sulla barriera corallina o correndo con le volpi artiche oltre il 66° parallelo, questo libro parla di un susseguirsi di emozioni uniche dalle immersioni sotto il ghiaccio alle arrampicate a fil di cielo. Una vita per evolversi osservando «quel sen tiero invisibile che nessuno vede, tranne te».

CHRISTIAN ROCCATI è scrittore, guida ed esploratore. Dirige l’Extreme Team di Kailas, per cui fa formazione e conduzione. Storico, artista, Accademico e Testimonial Alpinistico del GISM, ha al suo attivo oltre 34 libri, 1500 articoli, premi letterari e più di 700 conferenze tra cui il TEDx. Atleta agonista con 8 podi ai campionati italiani e numerosi record, tra cui un viceprimato nazionale e il minimo per i mondiali, pratica in apertura e ripetizione ogni disciplina esistente nel panorama outdoor, tra le terre estreme del mondo, dalle salite sulle montagne himalayane alle traversate nei deserti, sul mare congelato o nelle foreste, dalle scalate sulla punta dei millimetri alle immersioni sotto il ghiaccio o le discese in grotta.




L’albero delle fragole
una storia d’amore e di montagna

“L’albero delle fragole. Una storia di amore e di montagna”, è un romanzo che racconta per parole e immagini la storia di una famiglia i cui protagonisti vivono, grazie alla Montagna appositamente personificata, una svolta essenziale nel raggiungimento del loro equilibrio interiore. Laura, la protagonista femminile piena di contraddizioni e incertezze, incarna l’archetipo dell’inquietudine di vivere. Grazie ad una vacanza in Montagna, scopre la sua voce interiore. In Montagna Laura incontra Ettore, alpinista anticonformista e dall’indole solitaria, che un passato non facile ha rinchiuso in se stesso. Tra i due nasce una storia d’amore, suggellata dalla passione per la Montagna che garantisce il loro equilibrio di coppia, in un totale isolamento dal resto del mondo. Dal loro amore nasce Giovanni che, cogliendoli del tutto impreparati al cambiamento, fa affiorare l’immaturità e la fragilità di entrambi. Ma il figlio rappresenta anche la ragione più valida per affrontare definitivamente le problematiche irrisolte dei due, innescando un meccanismo di rinascita che porterà all’evoluzione di tutta la famiglia. In questo processo la Montagna, insegnando ai protagonisti come conoscere e amare se stessi, si trasforma da meta di fuga dalla realtà a occasione di riscatto, grazie al quale uno stato di totale e rinnovata consapevolezza consente loro di cogliere il vero senso dell’esistenza. La “conquista” di tutti i Rifugi della Valle d’Aosta prima, e la scalata ai quattromila dopo, porteranno i due genitori, finalmente consapevoli del significato del loro ruolo, e il loro figlio ormai adolescente, alla meta più ambita: la felicità che deriva dalla capacità di amare e di essere amati. L’impianto narrativo si fonda sull’interdisciplinarietà poetica: prosa, poesia e immagini si mescolano, con l’intento di offrire al lettore uno sguardo più ampio, rendendolo partecipe del viaggio interiore dei protagonisti, attraverso vicende, emozioni e avventure, ma anche delle bellezze della Valle d’Aosta.

Lucia Goldoni, specializzata in normative ambientali (laurea in giurisprudenza e qualificazioni successive), ha lavorato in una grande società fino alle sue dimissioni dal lavoro nel 2014. Ha quindi studiato psicologia, conseguendo il diploma in counselling, ha approfondito tematiche filosofiche, ha compiuto un’intensa ricerca spirituale con un profondo lavoro personale. La ricerca del mondo interiore continua ad essere la passione principale. Oggi insegna ai bambini e ai ragazzi come studiare e come amare lo studio, aiutandoli a rafforzare la loro autostima e a superare blocchi emotivi nell’apprendimento, e svolge seminari riflessivi per gli adulti per un approccio alla vita positivo e funzionale. Ha conseguito premi e riconoscimenti in numerosi concorsi letterari. Nel 2016 ha pubblicato il libro “Poppy, Patty, Patrizia. L’evoluzione psicologica e spirituale di un’infanzia senza amore”.




Reiseführer 4 dörfer
Noli, Varigotti, Finalborgo und Borgio Verezzi

Mit dem vorliegenden Führer lassen sich die vier Orte Noli, Varigotti, Finalborgo und Borgio Verezzi einfach mit Hilfe der nummerierten Karte entdecken. Die Texte erzählen von der spannenden Geschichte dieser schönen ligurischen Orte, verweilt auf Wegen, an Palazzi und an vielen interessanten Details, die dem Betrachter sonst verschlossen bleiben würden. Die Nummerierung auf der Karte entspricht den Fotos, die die Texte wunderschön begleiten. Der historischen Beschreibung der Orte folgt jeweils eine kurze Erläuterung der jährlichen Veranstaltungen sowie ein Wandervorschlag, um die vier herrlichen Orte aus den Hügeln oberhalb betrachten und fotografieren zu können.

Marco “Thomas“ Tomassini (1971) ist in der italienischen Stadt Genua geboren. In den achtziger Jahren beginnt er mit dem Klettersport und kommt dadurch immer öfter nach Finale, wohin er schließlich seinen Wohnort verlegt.
Die Leidenschaft für die Berge und die Felsen führen ihn zunächst zur Höhlenforschung und später zum Klettern. Bald beginnt er Kletterrouten auszustatten und begeistert sich dabei besonders für das Gebiet in und um Finale. Zwischen 1993 und 1996 wird er Ausbilder bei der S.S.I. (ital. Verband für Speläologie) und im Sportklettern des U.I.S.P. (ital. Sportverband) sowie des C.A.I. (ital. Alpenverein). Finale und seine Felswände werden zu seinem bevorzugten Gebiet zum Klettern und Erschließen neuer Routen. Im Laufe von ca. sechsundzwanzig Jahre stattet er hier, alleine oder zusammen mit Freunden, weitere über 600 Routen aus. 2007 veröffentlicht er im Verlag Le Mani Edizioni seinen ersten Kletterführer “Finale by Thomas”, eine Art “beruflicher” Lebenslauf seiner Kletterwege. Im Jahre 2010 erscheint im selben Verlag sein zweiter Führer, “Finale… non solo mare”, in dem Einrichtungen jenseits der gängigen Hotels und Herbergen beschrieben werden. Nach akkurater Kartierungs- und Vermessungsarbeit der Klettergärten im Gebiet von Finale, erscheint 2011 im Verlag Versante Sud der Sportkletterführer “Finale Climbing”. 2013 erscheint erneut im Verlag Versante Sud mit “Zu Fuß durch Finale” sein vierter Führer, der aus einer neuen Leidenschaft geboren wurde. Der Suche und Entdeckung von Trekkingtouren in und um Finale. Mit dem hier vorliegenden Buch wechselt er komplett das Genre und beschreibt in Zusammenarbeit mit dem Touristenführer Valerio Peluffo sehr genau vier der schönsten Dörfer Italiens.




Guidebook to the 4 towns
Noli, Varigotti, Finalborgo and Borgio Verezzi

This guidebook is a precious tool that gives you the chance to visit Noli, Varigotti, Finalborgo and Borgio Verezzi with ease, following a numbered map. The text recounts the history of these fantastic medieval Ligurian towns, lingering over the streets, palazzi and details that would otherwise go unobserved. The numbering of the maps corresponds to the same number of photos that complete the text making it more enjoyable to read.
As a footnote to the historical texts about the medieval towns both a small section describing events that occur annually, as well as a short section on excursions that take you along short trails, have been inserted, showing you the four towns from the surrounding hills and giving you the chance to take fantastic photos.

Marco “Thomas“ Tomassini (1971) was born in Italy, in the city of Genoa. He started climbing and making trips to the Finale area in the 1980s, where he later moved.
His love of the mountains and rock brought him first to pot holing and then climbing. Within a short time he also started bolting climbing routes particularly in the Finale area. Between 1993 and 1996 he became a potholing instructor with the Società Speleologica Italiana and then a sports climbing instructor with the Unione Italiana Sport per Tutti and also a support instructor with the Club Alpino Italiano. Finale and its many crags became his area of choice for climbing and bolting. Here, in the last twenty-six years, he has equipped, by himself and together with others, more than 600 routes. In 2007 he published, with the editors Le Mani Edizioni, his first guidebook to Finale entitled “Finale by Thomas”, a sort of professional CV of his climbing routes. In 2010 his second guidebook was published, “Finale… non solo mare”, published by the same editor, that described the many non-hotel forms of accommodation available in the area. In 2011, after a precise and obsessive mapping and surveying of the crags around Finale, the sport climbing guidebook “Finale Climbing” came out, published by the editors Versante Sud. In 2013 his fourth guidebook “Trails of Finale” came out, arising from his new passion: the search for and discovery of trekking trails in the Finale area, again published by he editors Versante Sud. The subject matter has now completely changed and with the invaluable collaboration of the guide Valerio Peluffo this new guidebook has been published, describing in detail four of the most beautiful “Borghi” in Italy.
At the same time his first science fiction novel will be published, with the title IL SEGRETO DELLA PRINCIPESSA VAL and, as with this guidebook will be published by the editors Il Geko.




Guide des 4 bourgs
Noli, Varigotti, Finalborgo et Borgio Verezzi

Ce guide est un instrument précieux qui vous permettra de visiter Noli, Varigotti, Finalborgo et Borgio Verezzi de manière simple, en suivant une carte numérotée. Les textes racontent l’histoire de ces splendides bourgs de Ligurie, en s’arrêtant sur les rues, immeubles et particularités qui pourraient passer inaperçus. La numération des cartes correspond à des photographies qui complètent les textes rendant ainsi la lecture plus agréable. À la fin des textes historiques sur les bourgs a été inséré, soit une brève partie descriptive sur les événements qui s’y tiennent annuellement, soit une brève partie sur les excursions qui vous guidera le long des sentiers, en vous montrant les quatre bourgs depuis le haut et vous donnant la possibilité de prendre de merveilleuses photographies.

Marco “Thomas“ Tomassini (1971) naît en Italie, dans la ville de Gênes. Il commence à grimper et à fréquenter les Finalese dans les années quatre-vingts, puis s’y établit définitivement.
La passion pour la montagne et la roche le font tout d’abord approcher la spéléologie et ensuite la grimpe. Il commence aussi à équiper des voies d’escalade spécialement dans la zone de Finale.
Entre 1993 et 1996 il devient instructeur de la S.S.I. (Société Spéléologique Italienne) puis instructeur de grimpe sportive dans l’U.I.S.P. (Union Italienne de Sport pour tous) et aide instructeur pour le C.A.I. (Club Alpin Italien). Finale et ses roches deviennent le lieu d’escalade et l’équipement qu’il préfère. Ici, en vingt-six ans environ, il équipe seul ou accompagné, plus de 600 itinéraires. En 2007 il publie, avec la maison d’édition Le Mani edizioni, son premier topo “Finale by Thomas”, une sorte de curriculum “professionnel” de ses voies d’escalade. Son deuxième guide sur Finale paraît en 2010, “Finale… non solo mare”, édité par la même maison d’édition, qui décrit les structures extra-hôtelières de la zone.
En 2011, après un travail attentif et méticuleux de cartographie des reliefs des falaises de Finale, “Finale Climbing”, le topo d’escalade sportive édité par la maison d’édition Versante sud voit le jour.
En 2013 paraît Sentieri di Finale, son quatrième guide, né d’une nouvelle passion; la recherche et la découverte de parcours et trekking à Finale, encore édité par Versante sud.
À présent il change complètement de genre et avec la grande collaboration du guide Valerio Peluffo pour cet opus, qui décrit méticuleusement quatre des plus beaux bourgs d’Italie.




Guida dei 4 borghi
Noli, Varigotti, Finalborgo e Borgio Verezzi

Questa guida è un prezioso strumento che vi permetterà di visitare Noli, Varigotti, Finalborgo e Borgio Verezzi in maniera semplice, seguendo una mappa numerata. I testi raccontano la storia di questi splendidi borghi liguri, soffermandosi su vie, palazzi e particolari che altrimenti potrebbero passare inosservati. La numerazione delle mappe corrisponde ad altrettante fotografie che completano i testi rendendone la lettura più piacevole. In calce ai testi storici dei borghi è stata inserita sia una breve parte descrittiva sugli eventi che si tengono annualmente all’interno di essi, sia una breve parte escursionistica che vi guiderà lungo brevi sentieri, mostrandovi i quattro borghi dall’alto e dandovi la possibilità di scattare meravigliose fotografie.

Marco “Thomas“ Tomassini (1971) nasce in Italia, nella città di Genova. Comincia ad arrampicare ed a frequentare il Finalese negli anni ottanta, dove poi si trasferisce definitivamente.
La passione per la montagna e la roccia lo fanno avvicinare dapprima alla speleologia ed in seguito all’arrampicata. In breve inizia anche ad attrezzare itinerari di arrampicata specialmente nella zona del Finalese. Fra il 1993 ed il 1996 diventa Istruttore della S.S.I. (Società Speleologica Italiana) e poi istruttore di arrampicata sportiva nell’U.I.S.P. (Unione Italiana Sport per Tutti) ed aiuto istruttore nel C.A.I. (Club Alpino Italiano). Finale e le sue rocce diventano lo scenario di arrampicata e chiodatura che predilige. Qui, nel corso di circa ventisei anni, attrezza da solo o insieme ad altri, più di 600 itinerari. Nel 2007 pubblica, con la casa editrice Le Mani edizioni, la sua prima guida “Finale by Thomas”, una sorta di curriculum “professionale” delle sue vie di arrampicata. Nel 2010 esce la sua seconda guida sul Finalese, “Finale… non solo mare”, edita dalla stessa casa editrice, che descrive le strutture extra-alberghiere del comprensorio.
Nel 2011 esce, dopo un attento e maniacale lavoro di mappatura e rilievo delle falesie del Finalese, “Finale Climbing” la guida di arrampicata sportiva edita dalla casa editrice Versante sud.
Nel 2013 esce Sentieri di Finale, la sua quarta guida, nata da una nuova passione; la ricerca e la scoperta di percorsi e trekking nel Finalese, edita sempre dalla casa editrice Versante sud.
Ora cambia completamente genere e con la grande collaborazione della guida Valerio Peluffo esce con questa guida, che descrive meticolosamente quattro dei borghi più belli d’Italia.
In contemporanea uscirà con il suo primo romanzo di fantascienza, s’intitolerà IL SEGRETO DELLA PRINCIPESSA VAL e, come questa guida, sarà editato dalla casa editrice Il Geko.




Troiane
Radici e Copioni

La preparazione di uno spettacolo
attraverso il metodo di Konstantin Stanislavskij
e l’Analisi Transazionale di Eric Berne

“Accostare le Troiane nelle loro radici al dramma storico dei vinti e connettere i miti ai loro copioni psichici, sono due movimenti di ricerca, rari e preziosi come autentiche perle, destinati a offrire un metodo di lettura di un testo letterario e a facilitare l’attore nella rappresentazione.”

Vittorio Soana

“Se siamo d’accordo nel dire che l’intelligenza non è la quantità d’informazioni che possiamo accumulare (oggi praticamente illimitata per le nuove tecnologie), ma la capacità di relazionare saperi diversi per incontrare una sintesi che li superi, possiamo concludere che Mercedes Martini ci offre uno sguardo nuovo, profondo, di spessore, che attraversa con passione ognuna delle sue frasi e parole.”

Carlos María Alsina

Mercedes Martini è nata a Napoli, vive in Liguria. Si è diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler. Ha compiuto studi sulla psicologia bioenergetica e sull’Analisi Transazionale, in rapporto all’uso del corpo e allo studio della persona ai fini dell’interpretazione. Ha conseguito il diploma di Counselor professionista. Attrice, regista, docente, conduttore di gruppi. È presidente dell’associazione culturale T.I.M.E.U.P – Tutto il mondo è un palcoscenico.




Zombie’s Circus

“Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti”
Luigi Pirandello sintetizza così la società in cui viviamo, in cui viveva lui a maggior ragione quella in cui viviamo noi. Ci sono svariati aforismi che potrebbero rappresentare il mio Circo ma il più appropriato sarà sicuramente il Vostro.
Entrate nel Tendone del Circo, entrate e perdetevi dove altri vogliono vederVi, persi….

Federica Minetti. Sono un’Acquario nata il 1 Febbraio del 1989. Sin dall’infanzia ho sempre disegnato e sono sempre stata un’autodidatta. Da bambina guardavo parecchi Cartoni Animati e film provando semplicemente a ri-disegnare i personaggi senza alcuna immagine davanti. Il mio tratto si è evoluto durante le scuole Superiori e soprattutto durante il secondo anno di Università, ma sono certa che continuerò a migliorarmi sempre, migliorandolo sempre di più. Sono una grande fan della Walt Disney e della Bonelli edizioni. Sono diplomata come Operatore dell’Impresa Turistica ma laureata nel 2012 in Decorazione ed Illustrazione presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.




Colombara

Il catalogo è stato pubblicato in occasione della mostra Piergiorgio Colombara: opere in collezione Balestrini a cura di Gian Paolo Seghezza e con il patrocinio del Comune di Finale Ligure. Completano la pubblicazione i contributi critici di Sandro Ricaldone e Riccardo Zelatore.

Nelle suggestive sale museali dell’Oratorio dei Disciplinanti in Finalborgo (SV) è stato esposto, per la prima volta, un corpus di cinquanta di opere che ripercorrono l’itinerario di Piergiorgio Colombara dai primi anni Ottanta a oggi: sculture, installazioni, quadri, ceramiche. “Una robusta struttura costruttiva e insieme una raffinata esplosione spaziale” denotano l’opera dell’artista genovese “che ha saputo, sin dai suoi inizi, valutare il ‘peso’ che nella scultura riveste la leggerezza”. Ci troviamo di fronte, come ha scritto Gillo Dorfless, ad “ampie costruzioni spesso molto complesse per la contemporanea utilizzazione di materiali diversi: bronzo, rame, vetro “, che “non gremiscono lo spazio” ma gli conferiscono “la parvenza di una leggiadra foresta metaforica”.

Il titolo e la scultura-simbolo dell’esposizione (Cantoria, 1988) restituiscono il significato primo dell’evento: un omaggio a Franco Balestrini, recentemente scomparso, e alle opere di Piergiorgio Colombara raccolte da Balestrini negli anni e attualmente conservate in Albissola Marina.

Piergiorgio Colombara nasce a Genova. Frequenta la facoltà di Architettura al Politecnico di Milano ed a Genova, dove si laurea nel 1974. Nel 1978 viene segnalato al XVIII Premio Internacional de Dibuix Joan Mirò tenuto nella fondazione Joan Mirò a Barcellona. Dalla fine degli anni settanta all’inizio del decennio successivo lavora ai cicli “Spartiture” e “Cosmagonie”, esposte al Mercato del sale a Milano ed a Palazzo Cattaneo a Genova; grandi tele dove già si delineano i temi che accompagneranno fino ad oggi la sua ricerca, e cioè: lo spazio, il tempo, la memoria ed il silenzio, visibili questi temi nella produzione degli anni ’83-’84 come nelle installazioni: “Ma perchè giunge a rapidi passi un messaggero?”, “Il carro di fuoco” ed il “Canto della clessidra” esposte in occasione delle mostra nella galleria Avida Dollars di Milano. Dall’84 si dedica prevalentemente alla scultura, dando vita a numerosi cicli come “Sculture senza suono”, “Urne”, “Anelli”, “Tremule”, “Orliquie”, “Bugie”, “Fumerio” e “Segrete”, opere queste che nei seguenti anni saranno esposte in mostre nazionali ed internazionali, in spazi pubblici e privati tra le quali ne ricordiamo alcune: al Grand Palais di Parigi, al Museo Italo-Americano di San Francisco, alla Galleria La Polena di Genova, al Palazzo Barolo di Torino, al Kunstverein di Amburgo, alla Skulptur Heute di Hochenfelden, alla Gallerie Marie-Louise Wirth di Zurigo, alla X Biennale d’arte sacra di S. Gabriele, al Palazzo delle esposizioni di Roma, al Palazzo Magnani di Reggio Emilia, all’Istituto di Cultura di Vienna e di Zurigo, al XXXIV Prix International D’Art Contemporain di Montecarlo e al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova, al Museo Archeologico di Aosta e alla Galleria Balestrini di Albisola. Opere di notevoli dimensioni come “Plumbatarum”, “Clessidra”, “Mulino”, presentate nella mostra del Museo di Cà Pesaro a Venezia nel 1994; “Eo” esposta insieme a “Cantoria” nel 1993 alla XLV Biennale di Venezia; “Il Canto di Arparca” con la quale ha vinto nel 1999 il concorso, ad invito, per il monumento alla pace ed ai caduti di Camponogara (Venezia). In tutte queste opere sono impiegati diversi materiali, dai metalli (ottone e rame) alla cera, al piombo ed al vetro soffiato che dialoga (la sua ombra) con la durezza del ferro e del bronzo, il materiale principale del più recente ciclo “Exbronzo” (che segue gli altri tre “Excera”, “Expiombo” e “Exvetro”). Le opere sono state esposte a Milano nel 2003 e nel 2004 dallo Studio Copernico di Nicola Loi, quindi a Stupinigi nell’ambito delle olimpiadi invernali di Torino, al Museo Archeologico di Brindisi, al Musée de la Ville di Tunisi e al Museo della Permanente a Milano. Nel 2009 espone nella Valle dei Templi ad Agrigento, al Museo Archeologico di Firenze, al Palazzo della Borsa di Genova, alla Galerie Maud Barral di Nice e alla Comunità Ebraica di Casale Monferrato. Sempre nel 2009 partecipa alla 53ª Biennale di Venezia dove ritorna nel 2010 per la 54° Biennale. Nel 2013 espone al Vittoriano di Roma, nei Chiostri di San Domenico di Reggio Emilia e nel “Parco dell’Arte all’Idroscalo” a Milano. Nel 2014 La Colombe d’Or, François et Danièle Roux, di Saint Paul de Vence inserisce l’opera “La Scala d’oro”nella propria collezione; a Cagnes-sur-mer espone allo Chateau-Musée Grimaldi all’interno della Biennale de l’UMAM, e a Lucca alla Galleria Usher. Nel 2015 espone a Pistoia alla Galleria Vannucci, a Sainkt Moritz all’”Art Masters” e all’Expo di Milano nel Padiglione Italia.




Poppy, Patty, Patrizia
L’evoluzione psicologica e spirituale di un’infanzia senza amore

Il libro riporta il percorso psicoterapeutico di una donna che, per superare l’odio che prova per se stessa causato dal mancato affetto dei genitori, ripercorre la storia della propria infanzia. Con l’aiuto dello psicoterapeuta la donna scopre dentro di sé la presenza di Poppy, la sua bambina interiore, cioè il suo mondo emotivo rinnegato e soffocato nell’inconscio, e la presenza di Patty, il giudice interiore che ha il compito di riprodurre le voci persecutorie dei genitori. Mettendo a confronto, liberando e integrando queste sue figure interiori, Patrizia può arrivare alla meta finale, l’unica in grado di dare un senso alla sua vita: accogliere, accettare e amare se stessa in tutte le sue parti per recuperare quell’autenticità persa dentro le sofferenze di un’infanzia senza amore.

Lucia Goldoni Specializzatasi in normative ambientali dopo la laurea in giurisprudenza, ha lasciato il lavoro per occuparsi di psicologia, filosofia e spiritualità. Ha conseguito il diploma di counselling in Analisi Transazionale. Ha ottenuto premi e riconoscimenti in numerosi concorsi letterari. Escursionista ed alpinista, considera la montagna come una maestra di vita ma soprattutto come un anello di congiunzione fra lei e l’Esistenza. Oggi continua ad occuparsi di ricerca interiore.




L’ecosistema genovese dell’innovazione.
Genesi, componenti, problemi

Il 30 ottobre scorso è stato ufficialmente sottoscritto l’accordo-quadro triennale “Italian Innovation Hub – Genova” tra Confindustria-Genova, Fondazione Ricerca e Imprenditorialità (tra i cui soci figura anche IIT), Università di Genova ed Associazione Genova 2021, accordo aperto ad ulteriori adesioni da parte di soggetti (privati e pubblici) che ne condividano gli obiettivi e le modalità di attuazione. L’accordo è finalizzato sostanzialmente ad attivare una serie di azioni operative coordinate, ma gestite direttamente dai soggetti che partecipano a ciascuna di esse, utili per potenziare ed accelerare lo sviluppo di startup e PMI innovative anche con rapporti collaborativi con grandi imprese ad alta tecnologia e centri di ricerca localizzati nell’area genovese. Tra le analisi condotte per disporre di materiale conoscitivo e di valutazioni sulle specificità dell’ecosistema genovese dell’innovazione in vista dell’accordo-quadro, figura quella del DIEC (Dipartimento di Economia dell’Università), i cui risultati sono oggetto di questa pubblicazione. La ricerca del DIEC, svolta nel corso del 2014 e non aggiornata coi dati dell’anno successivo, si qualifica però per la sua sistematicità e completezza, specie per quanto riguarda le informazioni aziendali. In particolare, nella prima parte viene approfondita la genesi dell’ecosistema genovese dell’innovazione, caratterizzata da un processo pluriennale in controtendenza rispetto alla complessiva involuzione (demografica, socio-economica ed anche, per alcuni aspetti, socio-culturale) del capoluogo ligure considerato nel suo complesso. Un altro aspetto di particolare interesse riguarda l’esame delle trasformazioni delle tecnologie che maggiormente caratterizzano l’ecosistema. Nella seconda parte vengono considerate analiticamente le componenti più rilevanti dell’ecosistema (grandi e piccole imprese consolidate ad alta tecnologia, start-up e spin-off, centri di ricerca universitari, dell’IIT e del CNR, strutture ed infrastrutture per l’innovazione, istituzioni private, pubbliche e miste a base associativa, politiche regionali nel periodo 2008-2014) e, specialmente, vengono focalizzate le loro interazioni, in gran parte alquanto deboli. Nella parte conclusiva viene delineato il quadro sintetico delle opportunità, delle minacce, dei punti di forza e di quelli di debolezza dell’ecosistema nel contesto competitivo in cui si colloca, evidenziando le principali priorità che – secondo gli autori del rapporto – dovrebbero essere oggetto di azioni operative nell’ambito di “Italian Innovation Hub – Genova”. In effetti, due azioni operative rilevanti (entrambe facenti capo alla Fondazione Ricerca & Imprenditorialità), sono già state avviate. La prima è finalizzata a selezionare un nucleo di start-up innovative locali offrendo loro servizi di formazione, di mentoring, di advisory e di tutorship a supporto della loro prima fase di sviluppo. La seconda è finalizzata ad attrarre, su scala nazionale e con criteri molto selettivi, sulla base di indicazioni sulle capacità tecnologiche specifiche richieste formulate da alcune grandi imprese locali, start-up o PMI innovative, offrendo un supporto alla “accelerazione” del loro processo di sviluppo ed all’avvio di relazioni con le imprese maggiori secondo logiche di “open- innovation” e con il supporto del “venture capital”. Connesse con queste, altre azioni sono in corso con riferimento alla formazione di una rete territoriale dei centri servizi alle startup, che vede particolarmente coinvolti l’Università e Confindustria Genova.

Gianni Cozzi Professore Emerito di Economia e Gestione delle Imprese, Diec, Università di Genova.

Cinzia Panero Ricercatrice di Economia e Gestione delle Imprese, Diec, Università di Genova.

Deepa Scarrà Laureata magistrale in Management. Ha svolto attività di ricerca per il Diec e per la Fondazione R&I. Attualmente fa parte dello staff della sede operativa della Fondazione R&I.




“Cari genitori, state tranquilli che sto bene…”

I diari, le lettere, le testimonianze che l’autore ha riunito nel libro sono un pò lo specchio di come la gente dell’alta val Tanaro vide la guerra. Si tratta della guerra vissuta e raccontata da giovani; ma è anche la guerra vissuta dai loro parenti che, d’improvviso, videro partire i ragazzi nel pieno del loro vigore per poi aspettarne con ansia le lettere e, ancora di più, il loro ritorno a casa che in molti casi, purtroppo, non avvenne.

Le parole sono semplici, con errori di ortografia e grammaticali, ma schiette e genuine come le aspettative ed i sentimenti di quanti scrissero o riferirono le loro vicissitudini.

Tullio Pagliana. Nato a Ormea (CN), risiede a Cogoleto (GE). Svolge da tempo ricerche sulla storia dell’Alta Val Tanaro. Prima di questo libro ha scritto altri testi tra cui: “Chiese, piloni, cappelle di Ormea e frazioni. Momenti di storia e religiosità popolare”, editore Dominici (IM), 1990; “Stefano Cagna, un aviatore al fianco di Italo Balbo”, edizione a cura del Comune di Ormea, 2011, e diverse pubblicazioni collegate al Museo Etnografico dell’Alta Val Tanaro, allestito nel 1994 ad Ormea.




Transgenici

in punta di penna è una raccolta di immagini pensate e disegnate da Ugo La Pietra dall’inizio degli anni Settanta a oggi. Questi tratti sono un contributo ironico e dissacrante per coloro che si prendono troppo sul serio e rappresentano una ulteriore testimonianza di come lo sguardo dell’autore abbia da sempre indagato l’universo umano per il tramite della sua mano sapiente e della sua indomita vena irrisoria.

Riccardo Zelatore

Ugo La Pietra Artista, architetto e designer, si è sempre dichiarato “ricercatore” nelle arti visive e nella comunicazione. La sua attività è nota attraverso mostre, la direzione di diverse testate, la didattica negli Istituti d’Arte e nelle Università. www.ugolapietra.com

In tanti vasi, come in un grande orto,
coltivo “nuovi semi”.
Futuri prodotti transgenici.

Ugo La Pietra




Bosco in città

in punta di penna è una raccolta di immagini pensate e disegnate da Ugo La Pietra dall’inizio degli anni Settanta a oggi. Questi tratti sono un contributo ironico e dissacrante per coloro che si prendono troppo sul serio e rappresentano una ulteriore testimonianza di come lo sguardo dell’autore abbia da sempre indagato l’universo umano per il tramite della sua mano sapiente e della sua indomita vena irrisoria.

Riccardo Zelatore

Ugo La Pietra Artista, architetto e designer, si è sempre dichiarato “ricercatore” nelle arti visive e nella comunicazione. La sua attività è nota attraverso mostre, la direzione di diverse testate, la didattica negli Istituti d’Arte e nelle Università. www.ugolapietra.com

 

Oggi gli architetti usano con troppa disinvoltura
il rapporto natura/architettura.
L’architetto dimentica spesso che il verde,
al contrario del costruito, ha una propria vita e
un proprio sviluppo e nel tempo
ha sempre avuto la meglio sul costruito

Ugo La Pietra




Prà di verde, d’azzurro
Fotografie di Antonio Torchia

Prà, antico borgo di pescatori e contadini, oggi attivo quartiere del Ponente genovese, vanta una storia ricca e poco nota, che ha coinvolto le sue borgate (Palmaro, Sapello…) e l’immediato retroterra. Forte di una propria identità, ben definita anche se poco vistosa, a dispetto delle molte trasformazioni recenti Prà ha conservato un legame forte col proprio passato, che ha saputo aggiornare fino a renderne attuale l’eredità economica e culturale: il rapporto col mare e la tradizionale coltivazione del basilico determinano ancor oggi la personalità di questo nucleo che può ancora riservare molte sorprese all’occhio attento e “curioso” di chi è abituato a cercare ovunque le tracce di un’antica bellezza.

Antonio Torchia Fotografo free lance, specializzato in reportages di viaggio, con particolare interesse verso l’ambiente naturale e umano delle Isole. Suoi servizi fotografici e immagini sono stati pubblicati da importanti riviste di viaggi come Bell’Europa, Gente Viaggi, Isole, Meridiani, Traveller.